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Body Shining meets Sunny Days @MAT Terlizzi: evento finale del progetto | 27 agosto

Domenica 27 agosto a partire dalle 18 presso il MAT laboratorio urbano a Terlizzi, in occasione dei “Sunny Days”, l’associazione MOH (Mobility Opportunities Hub) presenterà tutti i risultati del progetto “Body Shining”, finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del programma Erasmus+.

Il progetto “Body Shining”, letteralmente “il corpo splendente”, ha avuto come obiettivo principale quello di riflettere sull’oppressione sistemica che riguarda tutti i corpi. Ogni cultura crea e modella corpi differenti, li instrada verso alcune possibilità e impedisce che si sviluppino lungo altre direttrici, in conformità ai valori e alle strutture di potere che regolano ciascuna società (1). Per parlare di questo fenomeno siamo passati dal Nord dell’Irlanda a Parigi fino all’entroterra della Grecia, dalla capitale della Bulgaria fino a Bari, nel sud Italia. Ognuno dei partner coinvolti ha realizzato dei materiali che vi saranno utili per rintracciare le matrici di questa forma di oppressione. Abbiamo realizzato dei laboratori che attraverso l’arte creano spazi sicuri per poter affrontare l’argomento e iniziare ad accettare il proprio corpo, o quanto meno conviverci senza senso di colpa. 

Si chiama ‘bodyshaming’,  denigrazione del corpo, ma in realtà serve ad annichilire lo spirito. Sulle donne ha un impatto violentissimo, perché nella nostra società il corpo femminile è demanio pubblico” – Michela Murgia – “Per ogni “cesso” o “scrofa” che riceviamo, l’antidoto è ricordare la forza che quelle parole vorrebbero spegnere.”

La presentazione dei materiali didattici rappresenterà un momento di condivisione delle migliori pratiche, offrendo a operatrici e operatori giovanili, youth worker, docenti, giovani e tuttɜ ɜ partecipanti, l’opportunità di conoscere strategie e strumenti efficaci per affrontare il problema del body shaming tra ɜ giovani. 

Sull’onda della nostra pratica di creare alleanze all’interno del territorio, abbiamo deciso di affidarci a un’artista locale, Ivana Pia Lorusso, che nel suo percorso artistico e personale ha spesso rintracciato le matrici di oppressione sistemica dei corpi e sui corpi, offrendoci attraverso la propria arte, un punto di riflessione e decontrazione puntuale della realtà.

📆 Data: Domenica 27 agosto 2023

🕑 Orario: 18:00 – 00:00

📍 Luogo: MAT laboratorio urbano – Via Macello, 1, 70038 – Terlizzi (BA)

Durante l’evento ci sarà anche l’opportunità di iscriversi ad un workshop sul body shaming che si terrà al MAT di Terlizzi ad inizio settembre.

 


 

Fluidificati - Ivana Pia Lorusso

Maggiori informazioni sulla performance “Fluidificati”: FLUIDIFICATI è un invito agli uomini cisgender a mettersi in gioco, a sfidare la vergogna e ogni sorta di pregiudizio prendendo parte ad un processo di fluidificazione dei confini dettati dal binarismo di genere uomo-donna utilizzando come espediente l’estetica. Varcando la soglia di un gazebo dalle tende luccicanti e colorate, ai volontari verrà applicato uno strato di smalto semipermanente sulle unghie delle mani. L’applicazione dello smalto e la relazione di prossimità che verrà ad intessersi fra l’artista e i volontari ha lo scopo di generare un safe space all’interno del quale potersi raccontare ed esporre i vissuti di mascolinità tossica agita e subita nella repressione delle emozioni e nella necessità di conformarsi al machismo e ai ruoli imposti dal patriarcato. Nel rispetto del consenso espresso dai partecipanti i racconti verranno registrati e collezionati in un archivio di ricerca sugli studi di genere e utilizzati assieme a dati di natura quantitativa per un’indagine sulla mascolinità tossica nei giovani adulti in Italia.  

Maggiori informazioni sull’artista: Ivana Pia Lorusso (1995, Bari) è un’artista visiva, performer e attivista transfemminista. Al centro della sua ricerca e pratica artistica pone le rivendicazioni del femminismo intersezionale, utilizzando fotografia, video, installazione, scultura e performance per elicitare il dibattito sull’oppressione estetica, il giudizio sui corpi e la malattia intesa da una prospettiva bio-psico-sociale. La sua formazione ha una doppia natura artistica e pedagogica. Nel 2023 ha conseguito il Dottorato di Ricerca (PhD) in “Cultura Educazione Comunicazione” (2023) presso Università degli studi Roma Tre in collaborazione con Università di Foggia e Università di Helsinki; nel 2022 ha frequentato il Corso Avanzato in Arti Visive e Cultura Contemporanea presso l’Accademia per artisti e curatori PIA School di Lecce. Nello stesso anno ha coordinato una delle sezioni performative di “Part-time Resistance”, performance corale di Nico Angiuli, a cura di Eugenia Delfini presso il Museo di Arte Contemporanea (MACTE) di Termoli e ha preso parte al programma europeo “Power. Exploring Gender and Power through/in Art”, al talk e alle interviste organizzate da MOH Mobility Opportunities Hub, a Bari. Ha preso parte a mostre collettive e personali fra queste “Non rimane che volare” (2023), a cura di Giuseppe Arnesano, Francesca Disconzi e Federico Palumbo, Osservatorio futura, Torino; “PERFORM(HER) 2023: Take Care”, a cura di Domus Artist Residency, Galatina (LE); “Post South” (2023), a cura di Sandro Vestita e Maurice Bellano a, Cave Contemporary, Grottaglie; “Foehn” (2022), a cura di PIA School, Palazzo Giaconia, Lecce; “Le stanze del contemporaneo” (2021), a cura di Daniele Astrologo Abadal, Palazzo Martinengo, Brescia e “Vocabulum (Ultrasegno vol. 1)” (2021), cura di Marcello Francolini e Fabio Avella, Palazzo Fruscione, Salerno.

 


 

L’evento rientra nel progetto “Body Shining“,  finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani nell’ambito del programma Erasmus+, Azione Chiave 2, Partenariati Strategici nel settore gioventù.

Ringraziamo il MAT e il collettivo Zebù per l’aperta e calorosa collaborazione.

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(1) Alessandra Chiricosta – Un altro genere di forza (2019)